La medicina difensiva comprende tutta quella serie di pratiche diagnostiche e di terapie che vengono messe in atto NON per la salute del paziente ma come "garanzia delle responsabilità medico legali" conseguenti alle cure che sono state prestate.
➡️ E' una pratica molto diffusa soprattutto in riferimento alla medicina di urgenza.
Chi pratica la medicina difensiva lo fa principalmente per evitare la possibilità di denunce o di contenziosi medico legali.
Vi sono due tipi di comportamento difensivo
➡️ MEDICINA DIFENSIVA POSITIVA: il medico prescrive un numero di esami diagnostici in eccesso, sottopone i suoi pazienti a trattamenti o procedure diagnostiche non necessarie compila una cartella clinica dettagliatissima con annotazioni a scopo precauzionale per evitare possibili conseguenze legali.
➡️ MEDICINA DIFENSIVA NEGATIVA: il medico evita procedure diagnostiche-terapeutiche rischiose su pazienti che invece possono trarne beneficio, rinuncia a prendersi in carico malati “potenzialmente a rischio” o li esclude da alcuni trattamenti solo per un eccesso di prudenza, o allo scopo di scongiurare sul nascere di un contenzioso con accusa di malpratice.
☝️ Per chiarire atteggiamenti negativi di medicina difensiva, oggi esistono precise linee guida
✍ che prescrivono condotte e comportamenti a cui il medico deve attenersi.
Con il decreto Balduzzi è stato previsto che, ove si accerti che il medico ha seguito linee guida riconosciute dalla comunità scientifica e non è in colpa grave, non commette reato penale.
Questi sono contemperamenti a salvaguardia del medico, considerando comunque che in caso di errore medico accertato la struttura ospedaliera rimane responsabile nel processo civile.
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