Per il libero professionista la formazione continua è da sempre un costo secco, ma con Il ddl 2233 ora in Commissione Lavoro al Senato; le spese per la formazione continua, viaggi e soggiorno inclusi, saranno tutte deducibili.
In particolare, sull'ECM, dove il testo unico sull'imposta dei redditi (dpr 917/86) all'articolo 54 comma 5 consentiva di dedurre le spese d'iscrizione e spostamenti solo al 50%, la nuova prospettiva normativa consente deduzioni al 100% entro un tetto di 10 mila euro.
Occorre inoltre considerare che al professionista sanitario, l’allontanamento dalla propria attività lavorativa per sostenere i costosi corsi pratici di formazione sul campo ed eventi frontali congressuali comportano assenze corrispondenti a mancati guadagni.
Per tale motivazione il tetto di 10 mila euro entro il quale godere delle deduzioni sia da ritenersi più congruo e ragionevole.
In passato il Ministero dell'Economia ha sempre detto no al raddoppio della quota deducibile per le spese ECM, stavolta sembra il momento opportuno ne è la riprova del passaggio del testo in Commissione Bilancio.